MESCI
E scocca mezzanotte e cambia il giorno
Ma non c’ho punta voglia di anda a letto
Mi sento come un peso sopra al petto
Si fa più grave quando cerco sonno
So ancora a fa le ruzze e batte l’una
C’ho du belle occhiaie e il viso mesto
Ma in cielo gli è spuntata anche la luna
E questo buio gli è un po’ meno pesto
E allora mesci mesci mesci un po’ di vino
La notte è lunga e la bottiglia piena
Stasera voglio esse na leggera
E tira avanti finche un gli è mattino
E allora mesci mesci mesci un po’ di vino
La notte è lunga e la bottiglia piena
Stasera voglio esse na leggera
E tira avanti finche un gli è mattino
Arrivano le tre l’ora maligna
E l’anima s’addanna e si dispera
I’ ghiavulo, se vole mi piglia
Meglio che campa in questa balera
Pesanti so le quattro già gli albeggia
Ha chiuso ormai anche l’ultima Osteria
Mi tocca ritorna alla nobil reggia
I quattro muri della casa mia
E allora mesci mesci mesci un po’ di vino
La notte è lunga e la bottiglia piena
Stasera voglio esse na leggera
E tira avanti finche un gli è mattino
E allora mesci mesci mesci un po’ di vino
La notte è lunga e la bottiglia piena
Stasera voglio esse na leggera
E tira avanti finche un gli è mattino
Le cinque l’orologio mi bisbiglia
Si fa vicina l’opera nei campi
Meglio porta via qualche bottiglia
Che riesce a trasforma in riso i pianti
SENESINA
Siena città di sogni e di chimere
C’è una ragazza bella come un fiore
Si chiama Pia quel pallido candore
Quegli occhi bassi vi fa intravedere
O senesina affacciati al verone
di Fontebranda ascolta la canzone
Che dice al mondo è tutta una pazzia
Lascia da parte la malinconia
O bella Pia perchè io sogno sempre di te
In questa notte serena tu sei la più bella di Siena per me
Siena di notte nelle vecchie strade
Quanta bellezza la s’intravede
Ed ogni bocca a un’altra si concede
Mentre si canta in tutte le contrade
O senesina affacciati al verone
Vola col vento a te la mia canzone
Vola più in alto delle torri altere
Fa sventolar tutte le bandiere
O bella Pia perchè io sogno sempre di te
In questa notte serena tu sei la più bella di Siena per me
In questa notte serena tu sei la più bella di Siena per me
GAETANO PARTE 3: AMORE LITIGARAP
Lo dissi già da quando avevo il ciuccio, mia piccina
Voglio una giovanotta e operosa signorina
Con la testa intraprendente, il cervello intelligente
Con la bocca sorridente e lo sguardo penetrente
Che abbia il fisico attraente, con la tetta prorompente
Che sia molto consenziente, da non fare la battente
Ma che glielo dico a fare, è sett’ott’anni ‘e so’ legato
E m’ha messo quel guinzaglio che mi tiene intrappolato
Guarda che se te ne vuoi andar, l’uscio non è fatto solo per entar
Il peggio lo sai, è per te, in qualche modo farò anche da “mer”
Guarda che se te ne vuoi andar, l’uscio è grande fai presto a scappar
Se sorrido è perché so già, che stasera risei qui a bussar
Quando ero scapolato, ‘nn ero mica disgraziato
Si, di pelo un po’ malato, qualche volta innamorato
Della vita alla leggera, a fa le vasche giù in costiera
Anche se poi ‘spetta e spera, mai una volta che s’avvera
Non contava se di sera, se in montagna o in riviera
Bianca, gialla, un poco nera o quel rosso di miniera
Anche il prete desidera qualche volta la passera
Ma lui sceglie la carriera e tiene alta la bandiera
Nella vita ho gran da fare, vado al campo tutto il giorno
Zappo l’orto e ne vo fiero, c’ho le bestie tutto intorno,
Te bellina, mi sa tanto, non apprezzi i miei sapori
Mangi tanti cetrioli, ma degli altri agricoltori
Quando stanco torno a casa, ti lamenti degli odori,
Ti farei usa’ la zappa, te n’accorgi che dolori
Da stamani sei qui in casa, ‘un hai sudato proprio tanto
Che sarà un po’ di fango? Lo pulisco mentre canto!
Dimmi se ti sembra questo il modo giusto di pulire,
Il cencio è asciutto, non lo vedi, tu lo devi ammorbidire
C’ho sputato! Sarà uguale, lascialo un pochino agire
Qualche ora solamente, mentre vado un po’ a dormire
Pisolino…! Te lo scordi, vatti pure a rivestire
Qui deve esse tutto a posto se di me vuoi usufruire
Boncittina ogni volta tocca sempre predicatti
Di me stesso te ne sbatti e vai avanti coi ricatti
Guarda che se te ne vuoi andar, l’uscio non è fatto solo per entar
Il peggio lo sai, è per te, in qualche modo farò anche da “mer”
Guarda che se te ne vuoi andar, l’uscio è grande fai presto a scappar
Se sorrido è perché so già, che stasera risei qui a bussar
Perché l’amore non è bello se non è litigarello
Perché l’amore non è amore senza te!
Perché l’amore non è bello se non è litigarello
Perché l’amore non è amore senza te!
Perché l’amore non è amore senza te!
Perché l’amore non è amore senza te!
QUI COMANDO IO
E qui comando io, e questa è casa mia
Ogni di’ voglio sapere, ogni di’ voglio sapere
E qui comando io, e questa è casa mia
Ogni di’ voglio sapere chi viene e chi va
Quelle stradelle che tu mi fai far
Cara Rosina, cara Rosina
Quelle stradelle che tu mi fai far
Cara Rosina le devi pagar
Devi pagarle col sangue e dolor
Finche’ la luna, finche’ la luna
devi pagarle col sangue e dolor
finche’ la luna non cambia il color
E qui comando io, e questa è casa mia
Ogni di’ voglio sapere, ogni di’ voglio sapere
E qui comando io, e questa è casa mia
Ogni di’ voglio sapere chi viene e chi va
Quando la luna la cambia color
Vieni che è l’ora, vieni che è l’ora
Quando la luna la cambia color
Vieni che è l’ora di fare l’amor
E qui comando io, e questa è casa mia
Ogni di’ voglio sapere, ogni di’ voglio sapere
E qui comando io, e questa è casa mia
Ogni di’ voglio sapere chi viene e chi va
E qui comando io, e questa è casa mia
Ogni di’ voglio sapere, ogni di’ voglio sapere
E qui comando io, e questa è casa mia
Ogni di’ voglio sapere chi viene e chi…
La libertà
Come un uomo appena nato
Che ha di fronte solamente la natura
E cammina dentro un bosco
Con la gioia di inseguire un’avventura
Sempre libero e vitale
Fa l’amore come fosse un animale
Incosciente come un uomo
Compiaciuto della propria libertà
La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione
Come un uomo che ha bisogno
Di spaziare con la propria fantasia
E che trova questo spazio
Solamente nella sua democrazia
Che ha il diritto di votare
E che passa la sua vita a delegare
E nel farsi comandare
Ha trovato la sua nuova libertà
La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione
Come l’uomo più evoluto
Che si innalza con la propria intelligenza
E che sfida la natura
Con la forza incontrastata della scienza
Con addosso l’entusiasmo
Di spaziare senza limiti nel cosmo
E convinto che la forza del pensiero
sia la sola libertà
La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione
La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà…
SCONTATO
Non sai quanto è difficile mettersi a contare
Quando nella testa hai parole attorcigliate
Con tutti i professori che stanno a giudicare
Poi chinano il capo e pensi non ce la puoi fare
Come ci si sente però, ad essere diversi
E ad aver paura di essere se stessi
Perché questo me stesso agli altri non gli piace,
Da solo nella stanza piango non trovando pace
A tutti i miei compagni viene quasi naturale
E contano le stelle in cielo e poi le onde del mare
Vi giuro non so matto, è solo una maledizione
Se dico male i numeri non credetemi inferiore
Vi giuro, nella mente è tutto bene in fila,
Nella mia radio passa sempre questa bella rima
Vi giuro, nella testa è tutto bene in fila,
Nella mia radio passa questa benedetta rima
Unzi, Dunzi, Trenzi, Quali, Qualunzi, Meli, Melunzi
Unzi, Dunzi, Trenzi, Quali, Qualunzi, Meli, Melunzi
Unzi, Dunzi, Trenzi, Quali, Qualunzi, Meli, Melunzi
Unzi, Dunzi, Trenzi, Quali, Qualunzi, Meli, Melunzi
Adesso che ho ancora difficoltà a contare
Sorrido con dolcezza a chi mi guarda male,
A chi non è mai stato nel mio mondo da esplorare,
A chi non ha creduto che anche io posso sognare
Qui è tutto diverso e perfetto a modo mio
E questa filastrocca mi ha salvato dall’oblio
Di una vita incompleta, da subordinato,
Da panchinaro, un pò riserva, escluso, emarginato
Per me la differenza che sento è una fortuna
Se voi siete la terra, io sarò la luna
Che gira indipendente, col sole forma un duo
Che dorme con le stelle, che parla a modo suo
A chi ha percorso sempre e solo quella stessa strada
A capo basso punta dritto vada come vada
Vorrei chiedervi ora prima dell’addio
Per caso se vi andasse di contare a modo mio
Unzi, Dunzi, Trenzi, Quali, Qualunzi, Meli, Melunzi
Unzi, Dunzi, Trenzi, Quali, Qualunzi, Meli, Melunzi
Unzi, Dunzi, Trenzi, Quali, Qualunzi, Meli, Melunzi
Unzi, Dunzi, Trenzi, Quali, Qualunzi, Meli, Melunzi
Unzi, Unzi
Dunzi, Dunzi
Trenzi, Trenzi
Quali, Quali
Qualunzi, Qualunzi
Meli, Meli
Melunzi, Melunzi
Riffe, Raffe e Dieci!
LA GRANDE SFIDA
Una sera come tante d’interesse latitante
Briscolate al bar di Ugo spuma vino e frasi sante
Quando Peppe lancia il guanto sbatte il pugno sopra al banco
Dice: “sti bardassi d’oggi contro noi non ce la fanno”
E pronti via Marco è già rosso mentre Pietro parte scosso
Fra scommesse e frizzantini, fra chi urla e chi dà addosso
Quando c’è l’ultima dritta Marco beve il vino e slitta
Pietro avanti fugge a casa né vittoria né sconfitta
E passo dopo passo il cuore muta in sasso
La vista ti si annebbia per qualche contrappasso
In quel tempo con il tempo per parlare a cuore aperto
Per correre una sfida, per vivere un momento
Sera dopo al bancone atmosfera da magone
Le puntate fatte ieri che pretendono ragione
Peppe ride e già lo sa un’altra sfida si farà
Gira voce tra la gente che non ci sarà pietà
Il paese sta a guardare in un’ansia primordiale
L’evento sembra diventato di interesse nazionale
All’arrivo la baldoria Marco annusa la vittoria
Però Pietro è andato a casa come ieri stessa storia
E passo dopo passo il cuore muta in sasso
La vista ti si annebbia per qualche contrappasso
In quel tempo con il tempo per parlare a cuore aperto
Per correre una sfida, per vivere un momento
La tv nel bar che grida,
L’Italia ha vinto la partita
Ma la gente penserà
A Peppe l’astuto e alla grande sfida
CICIRINELLA
Cicirinella teneva teneva
Che teneva che teneva
Cicirinella teneva teneva
Che teneva che teneva
Cicirinella teneva ‘nu cane muccicave a li cristiane
Muccicave a li giovene belle era lu cane di Cicirinella
Muccicave a li giovene belle era lu cane di Cicirinella
Cicirinella olè Cicirinella olè olà
Cicirinella olè Cicirinella olè olà
Cicirinella teneva teneva
Che teneva che teneva
Cicirinella teneva teneva
Che teneva che teneva
Cicirinella teneva ‘na gatta era sorde ceche e matte
N’artenave né osse né pelle era la gatta di Cicirinella
N’artenave né osse né pelle era la gatta di Cicirinella
Cicirinella olè Cicirinella olè olà
Cicirinella olè Cicirinella olè olà
Cicirinella teneva teneva
Che teneva che teneva
Cicirinella teneva teneva
Che teneva che teneva
Cicirinella teneva nu porche scarufave tutte l’orte
Scarufave la ‘nzalatelle ere lu porche di Cicirinella
Scarufave la ‘nzalatelle ere lu porche di Cicirinella
Cicirinella olè Cicirinella olè olà
Cicirinella olè Cicirinella olè olà
Cicirinella teneva teneva
Che teneva che teneva
Cicirinella teneva teneva
Che teneva che teneva
Cicirinella teneva ‘nu galle che canteve pe’ tutta la valle
Si zumbave le gallinelle era lu galle di ciccirinella
Si zumbave le gallinelle era lu galle di ciccirinella
Cicirinella olè Cicirinella olè olà
Cicirinella olè Cicirinella olè olà
Cicirinella teneva teneva
Che teneva che teneva
Cicirinella teneva teneva
Che teneva che teneva
Cicirinella teneva ‘e galline faceve ove sere e matine
L’ave’ ‘mbarate a magnà farinelle ere ‘e galline di Cicirinella
L’ave’ ‘mbarate a magnà farinelle ere ‘e galline di Cicirinella
Cicirinella olè Cicirinella olè olà
Cicirinella olè Cicirinella olè olà
Cicirinella teneva teneva
Che teneva che teneva
Cicirinella teneva teneva
Che teneva che teneva
Cicirinella teneva ‘nu spose j’addureve sempre la rosa
Era proprio ‘na rosa bella era la rosa di Cicirinella
Era proprio ‘na rosa bella era la rosa di Cicirinella
Cicirinella olè Cicirinella olè olà
Cicirinella olè Cicirinella olè olà
Cicirinella olè Cicirinella olè olà
Cicirinella olè Cicirinella olè olà
Non c'è niente da fa'
Quando suona la campana
Ogni fine settimana
Tutto il paese va alla messa
Col vestito della festa
Ma non c’è niente da festeggià,
Chi sta bene, sempre meglio sta
E non c’è niente da fa,
A noi ci tocca tirà a campà
Gli ubriachi all’osteria
Fra saggezza e malinconia
Fra bestemmie e rimpianti
Alla fine so i più santi
Ma non c’è niente da fa,
Che chi più ruba sempre ruberà
E non c’è niente da fa,
Chi è nato onesto, onesto morirà
E allora vado in Maremma sotto il sole
Non fa ombra manco il padrone
E la terra come la vita
Bassa, bassa e in salita
E allora vado in miniera sotto terra
Fra le mine a una lanterna
A scava’ la galleria
Pe’ lascia l’anima mia
E allora vivo per la strada
E che vada come vada
Che a campare di espedienti
Alla fine si è contenti
Ma non c’è niente da festeggià,
Chi sta bene, sempre meglio sta
E non c’è niente da fa,
A noi ci tocca tirà a campà
Quando suona la campana
Ogni fine settimana
Tutto il paese va alla messa
Col vestito della festa
Gli ubriachi all’osteria
Fra saggezza e malinconia
Fra bestemmie e rimpianti
Alla fine so i più santi
E allora vado in Maremma sotto il sole
Non fa ombra manco il padrone
E la terra come la vita
Bassa, bassa e in salita
E allora vado in miniera sotto terra
Fra le mine a una lanterna
A scava’ la galleria
Pe’ lascia l’anima mia
E allora vivo per la strada
E che vada come vada
Che a campare di espedienti
Alla fine si è contenti
Ma non c’è niente da fa,
Che chi più ruba sempre ruberà
E non c’è niente da fa,
Chi è nato onesto, onesto morirà
Magari un giorno sì
Canto una canzone anche se
Non ti potrò mai dire: è solo per te
Il destino benedetto, dov’è scritto non lo so
Qualcuno ha già pensato, qualcuno… Qualcuno ha deciso
Guardo questa valle di colori,
I fiori ti sorridono, loro sanno già se
Io cerco una risposta e chi lo sa se c’è…?
The answer is blowin’in the wind
A volte l’imbarazzo ti chiede del tuo aspetto,
Ma sei la gioia sai, anche se non te l’ho mai detto
Leggiadro tra la gente, personaggio da incontrare
Dal tuo mondo così semplice il mondo può imparare
La vita che ti ha detto: “Sarà per un’altra volta”
Prendila così, non puoi scegliere da te
Stringi i pugni, vai avanti, conta su quello che hai
Fai il possibile, ti prego, indietro non si torna ormai
Allora pensa a chi ti ha amato e pensa che è con te
Affidati a chi ti ama, ricordati chi sei
Ritrova quell’abbraccio, spera sempre e vedrai,
Magari prima, o poi, voleremo
Woh oh oh oh, woh oh oh oh
Vola pensiero su ali di qualcosa
Che è nella fantasia
Vooola, Vooola
Perditi nel sogno e insegui quel destino
Ho giocato raccontando una semplice canzone,
Ho aspettato tanto tempo, ho aspettato che il mio cuore,
Ho letto nel destino, ma non so se poi sarà,
Ho sognato tante volte… E continuerò a sogna’
Woh oh oh oh, woh oh oh oh
Vola pensiero su ali di qualcosa
Che è nella fantasia
Vooola, Vooola
Perditi nel sogno e insegui quel destino
TIBURZI
Il padrone ha i poderi e lo stemma,
Chi lavora a fatica c’ha il pane
E la terra chiamata Maremma
Ogni giorno è più amara e più cane
Ma comunque è un rifugio per tanti,
Carbonai, contadini e pastori
Ed ognuno di noi tira avanti
Ma le vede di tutti i colori
Tra marruche pidocchi e zanzare
Il destino ci sfugge di mano
Non si sa più che santo pregare
In quel cielo che è troppo lontano
E così a questi chiari di luna
Per chi sfrutta si speri e si aspetta
Dallo stato la legge opportuna
Da Tiburzi la giusta vendetta
Sulla vita di questo brigante
Che sconfina nel dramma e nel gioco
Qui di storie si dicono tante
Alle veglie nel canto del foco
Se al racconto di qualche avventura
Se nei vecchi c’è un grande stupore,
Se ne bimbi c’è tanta paura,
Nelle donne c’è ‘n sogno d’amore
E tra l’altro racconta na storia
Che tiburzi soccorse quel tale
Ma assetato di soldi e di gloria
Per compenso gli fece del male
Coi gendarmi trovati in paese
Lo cercò nella grande boscaglia
Ma tiburzi lo uccise e difese
La sua vita legata a una taglia
E cosi come era venuto
Lui lascio la taverna e andò via
E sapeva il suo strano saluto
Di bestemmia e di ave maria
Chiuse l’uscio la notte era scura
E riprese il suo vecchio cammino
Seguitando l’antica avventura
Che gli aveva assegnato il destino
Girò a lungo tra campi e poderi
Tra montagne vallate e colline
Ma in un regno di mille sentieri
C’è anche quello che porta alla fine
Venne ucciso al Podere Forane
Con l’inganno con lo stratagemma
Ma il suo nome da allora rimane
Tra la gente che vive in Maremma